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Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte



Era nero e basso il cielo di Salalah la mattina di sabato 11 gennaio. Un’aura funesta avvolgeva lo spazio intorno a noi quando è arrivata la notizia: Lui è morto.


Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,

fate tacere il cane con un osso succulento,

chiudete il pianoforte, e tra un rullio smorzato

portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.


Incrocino aeroplani lamentosi lassù

e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,

allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,

i vigili si mettano guanti di tela nera.


Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,

la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,

il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;

pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.


Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;

imballate la luna, smontate pure il sole;

svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;

perché ormai più nulla può giovare.


Superfluo parlare dei Suoi grandi meriti: ciò che ha fatto nel corso della vita è davanti ai nostri occhi, nella bellezza ed armonia del Suo grande Paese.


Baba Qaboos, questo è stato e rimarrà il suo nome tra i 5 milioni di abitanti dell’Oman. Tutti hanno perso il Padre della Patria che con costante coraggio e lungimiranza ha traghettato il Suo Popolo nella tumultuosa modernità.


Sultan Qaboos bin Said Bin Taimour al Saidi ha smesso di vivere in questo mondo. Il suo corpo è stato avvolto in un semplice sudario e riconsegnato al Creatore, così come venne donato al mondo nella città di Salalah il 18 novembre 1940.


Tutti piangono e pregano. Le strade sono deserte. Tutte le attività commerciali sono sospese. Le bandiere a mezz’asta. Per tre giorni dopo la morte la Sua anima resterà tra noi per permetterci di dirgli addio, poi, inshallah, le porte del Paradiso si apriranno per accoglierlo tra i suoi Padri e da lì continuerà a guidarci e proteggerci.


L’anima di Sultan Qaboos ha guidato al trono il suo successore Sultan Haitham bin Tariq bin Taimour al Saidi. Primo cugino di Qaboos, per molti anni Ministro del Patrimonio Culturale.


Un forte vento si è levato: un vento freddo che viene dalle vette dei monti Himalayani. Un vento che ci è dolorosamente famigliare. Qui si dice che il vento che viene dal sud sia un vento che porta nubi e pioggia, mentre quello che viene dal nord dissipa le nubi. Forse stanotte, la terza notte dopo la dipartita, brilleranno nuovamente le stelle sul cielo dell’Oman.

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